mercoledì 10 settembre 2014

Marsili prepara la terza difesa Europea contro Mizsei: all'orizzonte c'è una chance mondiale



Si sveglia alle sei di mattina per l'allenamento a Ladispoli. In tarda mattinata torna a casa da sua moglie e sua figlia, e dopo pranzo corre in palestra per la seconda seduta, sotto l'attenzione di Gino Lauro e del suo storico maestro Mario Massai. Alle cinque di pomeriggio attacca il turno di lavoro al porto di Civitavecchia. Il giorno dopo è uguale a quello prima. E' così che Emiliano Marsili sta vivendo le settimane che lo separano dalla terza difesa del titolo Europeo, quello conquistato nel 2013 contro Luca Giacon, e che il campione di Civitavecchia difenderà il 27 settembre a Viterbo contro l'ungherese Gyorgy Mizsei.


Come tanti pugili anche Emiliano Marsili porta sul ring quello che è fuori dal ring, e boxa come vive, con autocontrollo, calcolo e tecnica, senza mai eccedere, con precisione e velocità di gambe. 

Emiliano Marsili, detto il "Tizzo", per via della carnagione scura, è passato al professionismo nel 2003, dopo 60 incontri nei dilettanti. Il pugile, che allora era intenzionato a mollare la boxe, è risultato finora invincibile nella categoria dei Leggeri, dove non trova più tanto facilmente avversari disposti a battersi, come dimostra la sfida più volte rinviata contro georgiano Kakhander Avetisian. Tre volte campione italiano e tre volte campione Europeo, titolo conquistato contro Luca Giacon, e difeso fino ad oggi due volte contro altri due italiani, il "Puma" romano Pasquale Di Silvio ed il piemontese Benoit Manno (salito dalla categoria dei superpiuma proprio per rimpiazzare il forfait di Avetisian). 

Il nuovo pretendente al titolo europeo si chiama Gyorgy Mizsei, ha vent'anni, nazionalità ungherese, sa muoversi bene sul quadrato e la sua macella ha dimostrato di essere solida ed affidabile. E' stato campione d'Ungheria nel 2013 e campione dell'Unione Europea nello stesso anno, quando ha strappato il titolo all'italiano Brunet Zamora, cintura poi persa contro Jean Pierre Bauwens. Un avversario valido, ma che non dovrebbe impensierire il mancino di Civitavecchia, il quale ormai da tempo sogna palcoscenici più grandi: saltato il progetto della Coppa del Mondo WBC, causa la morte di Souliman (presidente di sigla ed ideatore della manifestazione), nel mirino c'è il titolo mondiale WBC, detenuto dal campione texano Omar Figueroa.



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