Neppure il tempo di smaltire la sbornia per l'ultima difesa, che già si pensa al futuro. Quello contro Marcos Rene Midana è stato il terzultimo match del campione statunitense Floyd Mayweather Junior. Dopo aver dispensato consigli all'argentino: «è un rude e acerbo combattente, ma in questo sport non si dura troppo a lungo se si sta sul ring come fa lui», il Pretty Boy ha iniziato a programmare il suo ritiro. Altri due incontri nel 2015, quelli previsti dal suo contratto, e poi appenderà i guantoni al chiodo.
Due combattimenti ancora per Floyd, questa l'unica notizia. Quello di settembre, che sarà l'ultimo, varrà molto probabilmente per l'unificazione delle cinture (se sia Floyd che Pac dovessero difendere i rispettivi titoli fino ad allora). Il filippino Manny Pacquiaio, detentore della corona WBO, che da anni invoca un face to face con lo statunitense, dovrebbe essere dunque accontentato. Per il resto, non essendogli stata posta nessuna ulteriore domanda volta a capire meglio l'identità dell'avversario del Maggio prossimo, bisogna ragionare per ipotesi. Il riferimento agli inglesi è volutamente incerto, non si capisce infatti se il destinatario sia il ventottenne campione IBF Kall Brook, il quale però proprio di recente è rimasto vittima di un ferimento alle gambe che lo terrà lontano dal ring almeno sei mesi, oppure uno tra Amir Khan (non a caso presente all'evento) e il mancino Frankie Gavin appena affrontato e battuto dal nostro Bundu, entrambi ben posizionati nel ranking. L'italiano in questione è invece senza dubbio lui: il campione europeo in carica Leonard Bundu (anche lui presente all'evento) che, se tutto andrà come annunciato, avrà finalmente la canche mondiale che merita e che insegue da almeno tre anni.
Comunque vadano le cose, Floyd Mayweather Junior lascerà un vuoto incolmabile nel mando del pugilato. Un curriculum come pochi nella storia della boxe: 10 titoli iridati in quattro diverse classi di peso, uno score immacolato fatto esclusivamente di vittorie, 47, di cui 26 per ko.
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