domenica 1 settembre 2013

Anaya lascia vincere Muntai e diventa il beniamino dei social neetwoork

Sono i traguardi a trainare i sacrifici, ma alcuni atleti rinunciano a tagliare certi traguardi in nome dell’onestà.  E’ accaduto a Burlada, in Navarra, all’ultima tappa del campionato Spagnolo di Corsa Campestre. Iván Fernández Anaya, alla sua migliore stagione da professionista, insegue il campione kenianoAbel Mutai, leader della corsa e già medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Londra nella specialità dei tremila metri siepi. La stanchezza e la disidratazione talvolta fanno brutti scherzi e sul rettilineo finale il keniano rallenta visibilmente il passo, convinto d’aver già oltrepassato la linea di arrivo ed alza festoso le braccia al cielo. Fernández Anaya decide di non sfruttare l’errore del collega e affiancatolo gli indica il punto d’arrivo del traguardo finale, una ventina di metri più avanti, una veloce stretta di mano e i due riprendono gli ultimi passi della corsa, con Mutai che taglia per primo l’arrivo. Al traguardo i due si abbracciano, e Mutai alza al cielo le braccia dell’avversario. 

Per Anaya la vittoria avrebbe significato un posto da titolare nella rappresentativa spagnola per i campionati europei, ma lui ha scelto di vincere una partita più bella. Quella dell’onestà. Forse per una intima educazione culturale, per il dna sportivo degli atleti i catalani. Non sarà ricordato come il fondista più veloce di Spagna, né entrerà negli almanacchi dei vincitori di tappa del Campionato Spagnolo, ma con un gesto netto ha trasformato il suo viso comune a tanti altri nell’immagine simbolo dell’onesta sportiva. 

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