venerdì 11 ottobre 2013

Mayweather torna ad attaccare la MMA «disciplina inferiore al pugilato»


Floyd Mayweather Junior torna ad attaccare  l'organizzazione Ultimate Fighting Championship e in generale la disciplina delle Arti Marziali Miste, attività che proprio negli ultimi anni sta conoscendo una crescita vertiginosa a livello mediatico, basti pensare agli spazi televisivi che le varie emittenti nazionali le dedicano anche qui in Italia, contrariamente alla boxe che continua ad essere trasmessa solo occasionalmente sulle reti di sportitalia



Già in una famosa intervista del giugno 2009 rilasciata a CBS Sports, Mayweather aveva asserito che le Arti Marziali Miste «sono uno sport per bevitori di birra e chi lo pratica più che un atleta è un animale scalzo dentro ad una gabbia».



A distanza di quattro anni il campione del Michigan torna alla carica e punta l'indice sugli introiti dello UFC «i loro migliori incontri producono entrate di gran lunga inferiori ai match di rodaggio organizzati dalle maggiori sigle della boxe, quindi la popolarità delle MMA è un fatto puramente televisivo, dopo tutto la gente che ama i combattimenti sa bene che incontri che si sviluppano sulla distanza dei cinque raoud si portano dietro una preparazione atletica di gran lunga inferiore a quella di un pugile». Ma la parte dell'intervista che ha destato maggior scalpore è stata quella, a sfondo razziale, nella quale Mayweather ha affermato che le MMA «sono una disciplina inferiore al pugilato, creata dai caucasici per arginare lo strapotere di neri e ispanici nella boxe». L'intervistatore non ha mancato di fargli notare che gli attuali campioni assoluti dei pesi massimi nel pugilato sono di nazionalità ucraina, ma Mayweather ha prontamente risposto: «loro sono l'eccezione che conferma la regola».

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