martedì 20 agosto 2013

Nel sottoclou tra Klitschko e Povetkin ci sarà Di Silvio: «Splendida vetrina ma volevo andarci col titolo italiano»

Il 5 ottobre, a Mosca, i riflettori della grande boxe si accenderanno sul ring di Olimpiyskiy, sul quale si affronteranno il campione ucraino Wladimir Klitschko e il russoAlexander Povetkin, con in palio i titoli WBA, WBO e IBF dei pesi massimi. Rispetto a questa data i temi caldi delle prossime giornate riguarderanno le concrete possibilità del russo ad evitare l’ennesimo monologo del campione in carica. Coloro che non credono in questa possibilità parleranno del tempo che si dovrà ancora aspettare per vedere su quel ring l’altro russo Mago Abdusalamov, anche lui in lista d’attesa per una chance che i Klitschko stanno concedendo praticamente a tutti, compreso il nostro Francesco Pianeta, uscito malconcio dall’ultima difesa volontaria offerta dal “Martello d’Acciaio”.

Nel sottoclou di questo evento esplosivo, ha trovato posto il “Puma” italiano Pasquale Di Silvio, che si batterà sulla distanza delle dieci riprese contro il talentuoso Roman Andreev, pugile dal curriculum immacolato che vanta 11 incontri chiusi prima del limite sui 14 complessivi disputati e vinti. Avversario di tutto rispetto che, se superato, potrebbe far salire di molto le quotazioni del pugile romano. Ecco quindi che un altro tema caldo s’impone di prepotenza all’attenzione degli appassionati di boxe. Ho raggiunto telefonicamente il pugile romano per raccogliere le sue impressioni «Ovviamente sono felicissimo, è una splendida vetrina che mi darà tanta visibilità, ma non ti nascondo che avrei preferito andarci da campione italiano in carica». Il Puma non potrà invece presenziare all'appuntamento con la cintura dei pesi Leggeri legata in vita. Il verdetto dello scorso 20 luglio, non glielo permetterà. Due dei tre giudici accreditati gli hanno infatti preferito nei cartellini il giovane Manuel Lancia

Pasquale "Puma" Di Silvio, due volte campione italiano
«A Guidonia mi sono trovato difronte un avversario che ha fatto ostruzionismo. Lancia ha combattuto le prime tre riprese quasi sempre a testa bassa, anche se involontariamente le testate me le ha date. Avrei potuto fermarmi consapevole d’essere avanti nei cartellini»

Amarezza comprensibile quella dell'esperto boxeur romano. L’amarezza di tutti i pugili che non vedono ripagati i propri sacrifici, ma ciò nonostante sono sempre alle prese con quel sogno strano che li fa alzare presto al mattino per andare a correre. Di Silvio è uno di loro, ma è anche un professionista, che sa dosare le parole con frasi di circostanza dettate della necessità: «E’ un verdetto che comunque rispetto, che non condivido ma rispetto, come ho sempre fatto in tutta la mia carriera»

Ogni incontro fa storia a sé, e quello contro Manuel Lancia ormai è andato. Con lui sembra andata anche la possibilità di una rivincita, nei prossimi giorni infatti la Federazione designerà lo sfidante ufficiale di Lancia, e in pole-position ci sarebbero Gianluca Ceglia e Carel Sandon, con un incontro previsto ad ottobre. Mancherebbe perciò il tempo materiale per organizzare una difesa volontaria. Alla quale comunque Manuel Lancia si era reso disponibile.

A Pasquale Di Silvio non resta quindi che concentrarsi sull’incontro con Roman Andreev, provando a portare a casa risultato e visibilità tali da permettergli magari anche di combattere per quel titolo EBU-EU già assaporato nel 2009. «Fu una grande illusione. Dopo una intera estate passata in palestra a preparare il match, il mio procuratore Paciucci mi dice che Jhon Murray si era infortunato alla clavicola e non se ne sarebbe fatto più nulla»

Poi quattro anni ad inseguire il titolo italiano già vinto contro Ivan Fiorletta e riconquistato di forza con Michele Focosi. Aspettando sempre un palcoscenico internazionale. Che adesso il Puma vuole fortemente. E l'incontro in Russia potrebbe essere il giusto trampolino di lancio. Considerato che alla tenera età di 34 anni, la velocità e il ritmo dei colpi sono gli stessi di dieci anni fa, è lecito che il pugile romano voglia provare a togliersi qualche altra soddisfazione. 

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