giovedì 20 giugno 2013

De Vitis ricomincia da Mategna: a dicembre il "pittbull" potrebbe battersi per un titolo Europeo

I pugili vivono di passioni. E le passioni non si possono scalfire. Come le certezze, come i progetti e le ambizioni. Quelle di Antonio De Vitistornano sul ring  domenica 7 luglio a Tricase, in provincia di Lecce. Cazzotti ed abbracci sono garantiti, emozioni e grinta pure. Il primo gong, che darà il via alla grande manifestazione organizzata e voluta da Salvatore Piccinni, col patrocinio di Alex Boxe e del comune di Tricase, è previsto per le ore 20:30. Sul quadrato, allestito in Piazza Sant’Andrea Catrarica, si disputeranno 6 incontri ad alto contenuto agonistico: un sottoclou con quattro combattimenti dilettantistici ed  uno professionistico, nel quale sarà impegnato il salentino Antonio Santoro. Infine, intorno alle 22:00 l’incontro di punta della programmazione, che segnerà l’atteso ritorno sul quadrato di Antonio “Pitbull” De Vitis, dopo diversi mesi di inattività. Il brindisino affronterà sulle sei riprese una sua vecchia conoscenza, il coriaceo pugile laziale Luigi Mantegna. Contro di lui, “Pitbull” riprenderà un percorso che lo vedrà sul ring anche il 27 Luglio, stavolta a Lecce, contro l'abruzzeseDomenico Urbano. Si tratta di una serie di match che avvicinano ad un appuntamento importante. Che bolle in pentola da tempo.


Antonio De Vitis ha 34 anni, ed è un superpiuma. Brindisino trapiantato a Torino. E’ uno di quei pugili che li vedi combattere e fai fatica a non pensare a tutto quello che c’è dietro: il peso, i bendaggi, il sudore, la corda, lo specchio, gli addominali e le ripetute al sacco. Da quasi un anno è tornato a Brindisi, dove si sta allenando sotto l'attenzione del maestro Antonio Musio della scuola pugilistica Rodio, mentre a Torino è seguito come sempre da Bruno Vottero. La potenza, la tecnica e l’ardore agonistico sono le sue caratteristiche principali. Il suo motto è da sempre “Vis et Honor” che vuol dire Forza e Onore, e fu il grido di battaglia dei romani che invasero la granitica Magna Grecia, nella guerra contro i Sanniti. Da professionista De Vitis ha vinto la cintura di campione italiano, poi nel 2008 è riuscito a riunire tre titoli internazionali per tre diverse sigle, laureandosi campione intercontinentale WBF, campione internazionale IBF e campione del Mediterraneo WBC, ingaggiando memorabili incontri col piacentino Chiofalo, col francese Karim Chakim, col “dottore” belga Ermanno Fegatilli e con l’altro belga Alexander Miskirtchian. Ha scritto una piccola ma intensa epopea nella nostra boxe: 25 vittorie, di cui 14 prima del limite, 3 sconfitte e un pareggio. Combattimenti veri, come quello di un anno fa, bello, ardente, crudele e civile, contro Devis Boschiero valevole per il titolo EBU, che è stato l’ultimo ufficiale di De Vitis. Da quasi otto mesi infatti il “Pittbull” è lontano dal quadrato per ‘motivi di lavoro’, capitoli della storia farsesca in cui la nostra boxe spesso finisce per scadere. Perché questo è uno sport strano, e puoi essere anche un campionissimo, ma di sola boxe non ci vivi. Anche se sei un ‘professionista’. Anche se il pugilato è la tua professione. Devi inventartene un’altra. 

Così l’anno scorso Antonio De Vitis è tornato nella sua Brindisi ed ha aperto una palestra di pugilato. Ha fondato l’associazione “Sergio Ragno”, alla quale si sta dedicando testa e cuore dal settembre scorso. Sergio Ragno era il nome di un ragazzo profondamente innamorato della boxe e delle moto, un suo amico fin dai tempi dell’infanzia, uno che per la carriera di De Vitis è stato fondamentale. Sì, perché è grazie a lui che Antonio De Vitis è entrato per la prima volta in una palestra, grazie a lui se poi si è letteralmente innamorato di questo sport. Ma nel 2004, prima ancora che 'Pittbull' diventasse un professionista, Sergio Ragno è morto abbracciato alla sua moto, a soli 24 anni, inconsapevole di aver regalato al pugilato italiano un grandissimo campione.

De Vitis torna sul ring domenica 7 luglio, a Tricase. E la cittadina leccese si prepara ad accogliere un vero guerriero del ring, che come tutti i grandi pugili, è da sempre alle prese con un sogno strano. Un sogno di cui adesso è custode anche la sua manager Monia Cavini, la signora della boxe, che pare stia preparando per lui un match di caratura mondiale. L’attesa è tanta, le aspettative altissime. E Antonio De Vitis più determinato che mai.

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